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Il sospiro del riposo: “Dolce far niente” di J.W. Godward


John William Godward_ Dolce Far Niente

John William Godward dipinge in Inghilterra tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, dipinge bellissime donne e dolcissimi paesaggi classici arricchiti da marmi talmente virtuosi da sembrare veri.

E mentre lui rappresenta la bellezza più aulica e valori immortali, l’Europa è scossa dalle forza emotiva delle avanguardie, che travolgono e stravolgono i canoni estetici che sostenevano la pittura.

“Dolce far niente” racconta una sensazione, il riposo senza senso di colpa, quel momento in cui non c’è pensiero, che non è sonno ma forse sogno ad occhi aperti. E lo sguardo che non guarda della protagonista, abbandonata sul tappeto di pelli come a rubarne il tepore, esprime un vuoto emotivo che rappresenta anche una sorta di riposo mentale.

Il “fare niente” è uno dei desideri più comuni, il desiderio di liberarsi dagli affanni del quotidiano, di fermarsi ed essere sereni, di trovare nell’immobilità anche del pensiero un piccolo soffio di vita.

John William Godward ci regala un’immagine che sublima la serenità e ci invita quasi ad entrare nella perfetta immobilità delle piume e delle pelli, dello stagno come uno specchio, nel silenzio che copre le cose perché è proprio nel silenzio che si riescono a bloccare.

Eppure tutta questa immobilità, che sembra partire dalla fanciulla ed irradiarsi al contesto che la avvolge, vibra di un sospiro lento e tenace, un sospiro forse del pittore, ostinato nella sua ricerca della bellezza come salvezza per il mondo.

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