“Il mistero di lord Listerdale e altre storie” è di nuovo una raccolta di racconti, ma questa volta sembra che si sia applicata per ritrovare le cose che non aveva avuto il coraggio di pubblicare da quando aveva tredici anni. Lo devo dire, è un libro brutto. Dei dodici racconti forse se ne salva uno e sinceramente ho fatto tanta, ma tanta fatica a finirlo.
Non posso negare che ci sia una certa unità: tutti i personaggi sono frustrati da qualche componente della loro vita ed incappano in un piccolo mistero, un modesto mistero per essere più precisi, che dà loro una scossa, magari raddrizza una situazione o permette loro di compiere il proprio destino, che consiste quasi sempre in un buon matrimonio, e per buon matrimonio intendo con un partito, che sia maschio o femmina, che garantisca una rendita annua congrua alle proprie aspettative sociali.
Un solo timido omicidio su dodici racconti, per il resto furti più o meno reali, piccoli rompicapi facili da scoprire, l’idea di un’avventura e di un’emozione che è solo nell’intenzione della scrittrice e non nel risultato dello scritto.
Quindi, tirando le fila, posso dire che mi spiego come mai non sia stata fatta una versione in ebook di questo libro e che vale la pena leggerlo solo se si intraprende un percorso monografico come il mio, in cui si vuole prendere il buono e il brutto di un autore per pensare, personalmente, di non essere poi così male visto che anche i grandi sbagliano, e non di poco a volte.