Una piccola escursione nell’arte contemporanea per incontrare un artista un po’ eccessivo, molto “metropolitano”, che lavora tra gli Stati Uniti, l’Africa e l’Europa, e che produce quadri dalle pose forti, che vogliono a volte essere come uno strattone visivo, un tirare la giacca alla coscienza, un rinfacciare la banalità con cui viviamo alcuni istanti della nostra vita.
Affianca questa visione del mondo una più pacata, più introspettiva, fatta di inquadrature rubate, come l’affaccio di finestre su strade affollate, oppure particolari roventi, come questo viso che piange.
Le lacrime nell’arte non sono poi così diffuse come sembra. Il dolore dell’animo è sempre difficile da raccontare con pienezza, anche quando si decide di rappresentarlo visivamente. Bernini c’è riuscito in un gruppo scultoreo di cui ho già parlato, nel Ratto di Proserpina, ora Thomas Saliot lo fa con una singola lacrima.
L’artista costruisce tutto sul primo piano dell’occhio e della goccia che scende lenta e pesante, perché tanto trattenuta, fino a straripare. Una goccia salata che racchiude insieme un grido di rabbia, di sofferenza, di paura in un quadro dove la bocca è tagliata.
Nello scorcio di viso non conta niente tranne quel momento in cui l’emozione non si contiene più, quando si esprime anche contro la volontà della persona, perché lo sguardo rimane fermo e fisso, concentrato proprio nella volontà, persa, di non cedere.
Eppure certe volte la forza che abbiamo nel cercare di non abbandonarci alla disperazione si esprime proprio nelle lacrime.
Siamo cresciuti credendo che piangere sia una cosa vergognosa, che sia sinonimo di debolezza e infantilismo, senza pensare mai che la vera debolezza non è il pianto in sé ma il non saper smettere quando si comincia.
Il pianto infatti è una reazione, è un modo di combattere in silenzio, di far uscire quel troppo che non possiamo gestire e di vincerlo proprio perché si allontana da noi.
Una singola lacrima, grande, pesante, cadendo farà più rumore di una sedia sfasciata o di un colpo di pistola, una singola lacrima basterà per fermare il dolore, per farlo passare, per colpire la rabbia e vincerla.
Thomas Saliot ci ricorda tutte queste cose con il suo dipinto ed insieme ci lancia un monito: non biasimate mai chi piange davanti a voi, né compatitelo, ha più coraggio di chi lo ha fatto piangere e sicuramente un animo più puro.
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