Un bellissimo romanzo scritto in prima persona, la storia di un giovane “povero ma bello” che incontra una giovane miliardaria americana e la sposa per iniziare una vita felice, eppure la tragedia è dietro l’angolo.
Uno dei romanzi di Agatha che preferisco perché ritroviamo quell’amore per la costruzione dei personaggi che abbiamo già incontrato in Dieci piccoli Indiani e in altre storie del suo periodo più maturo, quando aveva quarant’anni.
E anche adesso che ne ha settantasette riesce a raccontare una storia profondamente vitale, che ruota intorno al concetto di “desiderio” come motore dell’esistenza e delle scelte di ognuno.
E il desiderio è raccontato con una sottigliezza tale da confondere il lettore, che solo alla fine ricostruisce il vero senso del racconto, in un percorso circolare che richiama il titolo e raccoglie la vera istanza narrativa che lo guida: rendere visibile agli occhi il lato oscuro di ognuno di noi.
Comments