
Due mani destre che si incontrano sono due persone che si incontrano. Eppure, nel loro essere uguali e diverse si completano, come la destra e la sinistra della stessa persona. Mentre per stringersi devono essere di fronte, guardarsi.
Osservo le mani di Rodin e ritrovo il dialogo muto che nasce quando ci si riconosce, quando ci si scopre, quando si decide di scommettere e sperare per il meglio.
Rappresentano la resa a quello che si prova, l’affidarsi all’idea che potrebbe andare bene. Un’idea a cui è pericoloso abbandonarsi, ma che si deve abbracciare quando si capisce che ne vale la pena.
Quando si trova qualcosa di speciale e unico, di giusto per sé. Quando si trova un abbraccio che ha la misura del proprio e due labbra che si incastrano perfettamente con le proprie. Quando si trovano pensieri e modi che ci appartengono ma che non credevamo potessero trovarsi anche in qualcun altro.
Così guardo quelle mani e penso a tutto quello che non c’è e che è palesemente sottinteso: il battito di un cuore che suona in un altro petto, il respiro che muove un’altra vita e lo sguardo verso il futuro che usa altri occhi.
AUGURI AMORE MIO.
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