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Gaudì, temerario e folle


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Oggi è l’anniversario della nascita di Gaudì. Quando guardi il suo lavoro pensi che cercasse una bellezza temeraria e folle.

Le forme delle sue architetture vivono di un movimento autonomo e pulsante che, partendo dal tema della curva, si sviluppano nello spazio creando volumi solidi e sorprendenti.

Gli esempi del suo genio si incontrano visitando Barcellona, culla di architetture che sono per alcuni mere attrazioni turistiche, mentre non si può fare a meno di amare l’unicità che vi si incontra.

Gaudì propone degli edifici che sono insieme scultura, pittura, pensiero creativo, mentre vive il tema dell’abitazione e del palazzo come un misto di funzionalità ed estetica estrema.

La forza di questo architetto quindi è che si presenta prima di tutto come un’artista  che comunica valori figurativi e poi come un costruttore di case. La fusione di visione formale e necessità reale porta al desiderio di fruire i suoi spazi, di muovervisi attraverso fino quasi a fondersi con essi.

Ecco la perfezione dell’architettura: costruire uno spazio artificiale che accolga l’uomo al punto da renderlo un luogo naturale ed ecco l’azione disarmante della bellezza: subirla.

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