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Quando il lunedì si pensa al venerdì


fuga del venerdì

Il venerdì è insieme il giorno più leggero e più pesante della settimana. Se da un lato, infatti, vediamo la pausa dagli arresti domiciliari in ufficio e la luce brillante del weekend dietro la porta, proprio perché questa felicità è dietro la porta tutto sembra infinitamente lungo e infinitamente grigio.

Per questo bisognerebbe trovare ogni tanto, quando la sosta alla scrivania sembra ormai insostenibile, un modo per fuggire dall’ufficio e guadagnare la libertà almeno qualche ora prima del solito.

Guardando la splendida giornata di sole che si svolge fuori dalla finestra mi sembra veramente ingiusto sacrificare ancora del tempo in questo luogo di tribolazione, eppure la mia mente ingegnosa, famosa per i piani diabolici più fallimentari della storia, non riesce a trovare una soluzione efficace al problema.

Ho quindi chiesto consulenza ad esperti del settore fancazzismo e fuga, che mi hanno sottoposto varie metodologie per uscire vincitori, ancora una volta, da questa situazione.

Escludiamo le malattie dei parenti, portano male, o le morti improvvise, a meno che non sia la maestra di geografia, che a me è morta da piccola visto l’ignoranza che ho nel settore, e parliamo di piani eticamente più onesti e compatibili con la superstizione.


Procurato allarme. E’ il trucco scolastico che più ci piaceva da giovani. Prendiamo una vecchia scatola residuo dell’ultima consegna della cartoleria per l’ufficio, andiamo con l’ascensore due piani sopra il nostro e la abbandoniamo magari vicino ad un cestino. Usciamo quindi all’ora di pranzo, e quando dovremmo rientrare chiamiamo la portineria del palazzo da numero anonimo per segnalare una bomba nell’edificio. Certo, dobbiamo sperare che nessuno raccatti la scatola prima e che in portineria ci sia qualcuno che, facendo anche lui queste telefonate a scuola, diventi connivente e faccia finta di crederci.


Sciopero. Decidete di scioperare, di questi tempi è la cosa più facile da fare, avrete sicuramente dei buoni motivi per baccagliare e quindi prendete un foglio A3, scrivete qualche cosa tipo: “Governo Ladro”, appiccicatevelo addosso  e guadagnate l’uscita, magari vi seguirà pure qualcuno che però dovrete seminare alla fermata dell’autobus.


Simulazione del computer rotto. Staccate varie spine e dite che il pc non funziona, quindi sarebbe inutile rimanere in ufficio senza essere in condizioni di lavorare. Questo trucco a delle varianti: potete staccare il router e togliere internet a tutti, o meglio ancora l’interruttore dell’elettricità. Il fischio assordante del server che non ha più corrente inviterà tutti a fuggire verso luoghi più silenziosi.


Finta intossicazione alimentare. Sempre dopo pranzo iniziate ad agitarvi e a fare avanti ed indietro dal bagno almeno tre volte. Alla quarta, dopo esservi sbavata un po’ il trucco se donna, stropicciata la giacca e la cravatta se uomo, dite che la maionese del panino mangiato a pranzo forse era cattiva e che avete sentito parlare di casi di salmonella in un altro ufficio, potreste pure continuare stoicamente a lavorare, ma forse non sarebbero contenti i colleghi. Sicuramente vi inviteranno a tornarvene a casa e a riguardarvi.


Problema neurologico. Un po’ estremo, ma sapete come si dice, a guai estremi estremi rimedi. Iniziante a sbavare leggermente da un angolo della bocca e a dire frasi un po’ a caso. Poi rivolgetevi ai colleghi chiedendo dove vi trovate. Di solito alla caduta della bava sulla commessa da archiviare vi chiameranno loro il taxi.


Commissione per il direttore generale. Se il direttore generale non c’è di venerdì, cosa che succede spesso in qualche azienda, inventatevi una sua telefonata e la richiesta di portare un documento in un’altra sede, naturalmente lontanissima. La variante è un finto sopralluogo o appuntamento preso subito dopo l’ora di pranzo, che ci permetterà di salutare tutti e avviarci verso questo incontro dopo il quale sarebbe inutile ritornare alla scrivania, visto che sarebbe giusto giusto per l’orario di uscita usuale.


Distrarre tutti con un finto incendio. Il problema è che molto spesso i rilevatori di fumo non sono tarati per niente negli uffici quindi, a meno che non ci si arrampichi su una sedia con una torcia di tipo medievale, sarà difficile farli scattare. Ma se si è fortunati si potrà sempre inserirsi nel flusso della gente che esce dall’edificio e poi perdersi lungo la strada, come Harrison Ford ne “Il fuggitivo”, che dà sempre ottimi spunti per la fuga.


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