E’ autunno e tutti stanno male, è normale, c’è il cambio di stagione, le difese immunitarie si abbassano, ci viene la depressione da vacanze lontane, inizia a fare freddo la notte. L’aria è un proliferare di virus che si muovono pacati, nascosti dalle polveri sottili e dalle foglie che cadono. E allora perché, quando mi ammalo io, sono ipocondriaca?
Tutto nasce da due conversazioni distinte e separate con due amici distinti e separati. Badate bene entrambi uomini. Entrambi ritengono che io sia eccessiva, che abbia troppa paura di ammalarmi, che gran parte dei miei dolori, delle mie preoccupazioni, sia il frutto di una testolina troppo dedita al pensiero e che se fossero veri sarei stata troppo malata per essere viva mentre gli parlo.
Marchiata come ipocondriaca solo perché conosco tutti i farmaci da banco necessari al superamento del raffreddore, del mal d’orecchio, del mal di gola o della tosse. Solo perché prendo una pasticca con il gastroprotettore quando ho mal di testa e vado in giro con i rimedi per la dissenteria nel portafogli. Solo perché ho dedicato un cassetto nel mobile del bagno alle medicine. Qui ripongo antibiotici, acqua di Sirmione, creme per eritemi, eczemi, scottature, pruriti misteriosi. Possiedo inoltre un’importante allevamento di fermenti lattici vivi per il benessere della flora del mio intestino. Non disdegno l’utilizzo dell’omeopatia e dei Fiori di Bach per dolori reumatici ed ansia, ovvero Arnica gel e Resource Remedy.
Quest’ultimo è il rimedio più famoso dei Fiori di Bach, ovvero quelle simpatiche goccine da mettere sotto la lingua composte da essenze floreali e una base di cognac. In particolare questo mix specifico serve a rilassare e aiuta ad affrontare i momenti di grande crisi emotiva. È talmente potente che ne fanno anche una versione spray da sparare in gola al bisogno, ovvero quando si è nel culmine di un attacco di ansia o panico. Sarà per la dichiarata componente alcolica, ma ormai mi ci faccio gli shottini, con il Resource Remedy.
E nonostante questo, puntualmente, mi serve sempre la medicina che manca. Se mi taglio non ho il cerotto, se ho la tosse non trovo lo sciroppo, se mi esce un brufolo ho solo la crema per i pizzichi di zanzara.
Ecco perché non sono ipocondriaca, bensì preparata. Preparata ad ogni evenienza, come per ogni evenienza ho l’ombrello nel cassetto della scrivania in ufficio o un pacchetto di fazzoletti di scorta nella borsa. Acquisto le medicine ma non le uso, anche perché, nell’animo, penso che le medicine facciano male.
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