Non lo sentite? L’aria più dolce al mattino, il cambio dell’ora, gli uccelli che cinguettano più convinti? Le vetrine con le magliette leggere e le scarpe aperte, la voglia di scampagnata al mare, un inizio di pollini nell’aria?
Si, la Primavera sta arrivando, con tutte le sue aspettative di rinascita e ponti festivi, ma insieme a lei arriva altro, come un’idea portata dal vento lieve: l’estate si avvicina, forse sarebbe il caso di iscriversi in palestra.
Ecco, si, il freddo inverno passa e con lui i maglioni e i piumini che nascondevano la ciccia e la postura ingobbita. Lo spettro delle magliette leggere, addirittura del costume, terrorizza la mancanza di tono che lo specchio ci restituisce su gambe e braccia.
Ma noi dobbiamo essere più forti e onesti, non possiamo abbandonare il cioccolato che per la stagione gelida ci ha tenuto compagnia e capito, lui solo. Non possiamo voltare la schiena alla pigrizia con la quale abbiamo condiviso attimi indimenticabili tra il piumone e le ciabatte.
Per questo è giusto combattere quella vocina portata dal vento, e per farlo basta concentrarsi e trovare una scusa adeguata.
Non ho i soldi. Purtroppo sono povera, capita sai? Non è che tutti possano permettersi di togliere dal budget mensile quella cifra improponibile per poi rinunciare alle cene con gli amici, a quella maglia così carina, al parrucchiere o all’estetista. Scusate, ma se vado in palestra per essere più figa e non ho i soldi per uscire e far vedere quanto lo sono diventata, che ci vado a fare?
Ho mal di schiena. Lo sanno tutti che non bisogna lavorare quando si ha un’infiammazione. Non si può sforzare il muscolo o il tendine o quello che è. Io dovrei andare in palestra per stare meglio, e che ci vado a fare se poi peggioro?
Non è compatibile con i miei orari lavorativi e non se ne parla nel weekend. E certo, io vado in palestra per rilassarmi e poi devo stare con l’ansia che non riesco ad andarci, che faccio tardi alle lezioni? Inoltre se vado vicino all’ufficio non mi potete chiedere di andare là pure il fine settimana, invece se è vicino casa mi controllerebbero ogni volta che non vado.
Non mi voglio spogliare nello spogliatoio e le docce non sono chiuse. Sono timida e ipocondriaca, sai quanti batteri girano in quei posti? E perché devo condividere spazi intimi con degli sconosciuti?
Sono affezionata alla mia pancia. Sono un tipo sentimentale, lo sanno tutti, perché dovrei separami da lei? Fa parte di me, mi rappresenta, ci ho messo così tanto burro e zucchero per averla…. Non è giusto snaturarsi per inseguire stereotipi di bellezza imposti da questa società consumistica e senza cuore.
Non ho la tuta. Capita, non facendo sport è normale che manchi nell’armadio, i pantaloni comodi non valgono, quelli sono pigiami. E non si può andare in palestra vestiti in modo inadeguato, sia perché non si può sfigurare sia perché sarebbe troppo scomodo. Peccato vero?
Non ne trovo una che mi piaccia. O sono troppo su strada, o sono troppo buie, o non hanno il centro benessere o puzzano. E’ così difficile la vita per una persona esigente come me, ma d’altro canto se faccio il sacrificio non è giusto che sia in un posto che mi faccia sentire a mio agio?
Ma la risposta migliore, quella che ci diamo quando tutte le altre possono sembrare futili ed eccessive rimane sempre la più semplice: “Pure se mi iscrivo poi non ci vado, quindi che mi iscrivo a fare?”
Коментарі