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Incontri imbarazzanti. Teoria e tecnica per evitarli


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La vita è fatta di incontri, il problema è che la maggior parte non è detto che siano buoni e spesso anzi capita di incontrare proprio chi non si voleva vedere. Quando non si può cambiare strada o quando le auto parcheggiate sono troppo basse per nascondercisi dietro, bisogna mantenere il sangue freddo ed attuare qualche rapida e semplice strategia.

Questo piccolo vatemecum è scritto proprio per te che mi leggi e ricordi con terrore l’ultima figura di merda a cui non sei riuscita a scampare per evitare un incontro imbarazzate perché io, naturalmente, non ne ha mai bisogno…

La cosa più immediata da fare è la finta telefonata. Ringrazio Dio per l’invenzione dei cellulari, ci permettono di sapere sempre dove stanno gli altri e dove stiamo noi, ma anche di fare finte conversazioni che ci consentono, quando si avvicina l’incontro spiacevole, di alzare il dito in tono imperioso che impone il silenzio perché siamo impegnati in un’altra conversazione. Sempre annuendo o dicendo frasi a caso ci si allontana, magari salutando e facendo il gesto del “ci sentiamo dopo” con lo stesso dito di prima.

Ancora il cellulare ci permette di improvvisare dei finti selfie con i quali possiamo controllare a quanti metri di distanza è il “problema” e guadagnare magari il primo angolo dietro cui sparire camminando come un gambero.

Importante è indossare gli occhiali da sole, se non vedi i miei occhi non è detto che io ti veda. Quindi si potrà dire “non ti avevo proprio visto”, qualora qualcuno venga a rinfacciarci di averlo ignorato. Una variante è frugare nella borsa in cerca di qualche cosa ed infilarci la testa per il tempo sufficiente a far credere che abbiamo perso un oggetto fondamentale e dobbiamo scappare via.

Anche se non si fuma, si può ricorrere al vecchio trucco dello scrocco della sigaretta, avvicinandosi rapidamente al primo che capita e chiedendogli di accendere. E se non fuma poco importa, si possono chiedere indicazioni tipo “sai dov’è la posta?”, ma ricordati di essere coerenti con l’orario, alle undici di sera potresti trovare chi non la considera una domanda da fare.

Sperando che il guaio avvenga in una strada commerciale, bisogna repentinamente voltasi verso le vetrine, studiarle e possibilmente infilarsi nel primo negozio utile. Per essere sicura di non essere inseguita afferra il primo capo che trovi e infilati in un camerino per rimanerci almeno quindici minuti.

Una variante della vetrina è il citofono, diventa testimone di geova e premi i tasti a caso finché non aprono la porta per poi rifugiarti nel palazzo in attesa che passi il pericolo.

Un’altra azione molto rapida è nascondersi dietro i tronchi degli alberi, ma funziona solo se sei abbastanza magra.

E se poi ti trovi in un luogo desolato, senza macchine, senza alberi o negozi o portoni, se ti sei dimenticata il cellulare, gli occhiali da sole e la borsa, se non trovi nessuno a cui chiedere una sigaretta o un accendino, allora non ti rimane che adottare il metodo più antico e famoso per evitare incontri indesiderati: fingiti morta.


(P.S. Grazie a F.R. che ha sempre l’idea che mi svanga il lunedì e a G.R. che ha sempre una foto per me)

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