Gli amici servono per condividere momenti buoni e momenti cattivi, ci devono sostenere o frenare e in un certo senso ci rappresentano, perché il detto “gli amici degli amici sono come gli amici” non è stato inventato a caso.
Ma non tutti gli amici sono uguali, anzi, ci sono amici più amici degli altri. Con questi il concetto di condivisione è più intenso, comprende esperienze intime e emotivamente importanti, di solito riguardo a quelle cose che non ci va proprio di fare e per le quali abbiamo bisogno di una spalla.
Così ho immaginato una serie di situazioni in cui la performance dell’amicizia è garantita dalla qualità del personaggio coinvolto, ovvero ho immaginato con quale supereroe si potrebbe condividere una determinata occasione della propria vita, perché certe volte solo i superpoteri sono la speranza dell’umanità.
La visita dal dietologo. La compagna ideale è Wonder Woman, e non perché ci sbatte in faccia il suo fisico statuario come invito a migliorarci, ma perché ha il Laccio della Verità con il quale saremo costretti a raccontare al medico tutto quello che veramente ci mangiamo. Uno dei momenti più imbarazzanti è infatti affrontare l’argomento “spuntini”, affiancato da quello scottante delle “quantità”, mentre per i “condimenti” si fa sempre finta di non capire la differenza tra “cucchiaio” e “cucchiaino”, così da inscenare un’ipocrita pantomima che invece la nostra amica dal costume stellato stroncherà a monte, portandoci allacciati nella sua corda dorata direttamente nello studio del dietologo.
Il primo appuntamento. Lo so, bisognerebbe andare da soli, ma potendo, non dovreste sottovalutare la compagnia dell’Uomo Ragno con il suo “senso di ragnetto”. Questi infatti può individuare subito lo psicopatico/a o il provolone/profumiera e salvarci da relazioni sbagliate e sofferenze inutili. Anche se si presenta abbigliato con colori un po’ sgargianti, la sua tutina con maschera total look è più mimetica di quello che si pensa, mentre per mantenere le giuste distanze si può sempre aggrappare sul soffitto.
All’Agenzia delle Entrate. Se tocca fare questa esperienza poco gradevole, suggerisco di farsi accompagnare da Batman, perché ha un aspetto austero, è abbastanza autorevole ma soprattutto conosce più di trenta modi per uccidere qualcuno a mani nude, è una specializzazione rassicurante. Inoltre ha un conto illimitato e alle brutte può sempre farci un prestito se non riesce a convincere l’impiegato con le sue arti di genio della finanza. Qualcuno però mi contesterà che sarebbe più furbo portarsi Hulk in una situazione come questa, ma io gli ricordo che quandol’uomo verde decide di spaccare tutto, poi se ne va e lascia gli amici a raccogliere i cocci, non la vedo una situazione tanto salutare in questo contesto.
Sistemare il giardino. Se con la bella stagione bisogna spostare vasi, togliere erbacce, potare e scavare è naturale chiamare Superman, e non perché è superveloce, superforte, supergentile, bensì perché è cresciuto in una fattoria quindi saprà meglio di noi qual è la gramigna e come si travasa una begonia.
Il viaggio in autobus a Roma. Chi abita nella Capitale lo sa, utilizzare un mezzo pubblico per spostarsi significa iniziare un viaggio pieno di incognite e sorprese lungo il tragitto. Per combattere l’agitazione e darsi un tono, suggerisco di portarsi dietro Iron Man che, se la batte con Batman in quanto a agiatezza economica e professionalità, d’altro canto dispone di una serie infinita di gadget utili per superare ogni imprevisto fuori di casa e ha un’armatura di una brillantezza confortante che richiama appunto i colori della Roma.
La fila alla posta. Lo so che è scontato, ma alla posta bisogna portarsi Flash. Almeno la fila sarà un attimo.
Infine chiudo con la madre di tutte le situazioni in cui si vuole che qualcuno ci tenga per mano, non importa l’età o la condizione sociale: il dentista. Qui trovare un supereroe che sia equilibrato, tranquillizzante ma soprattutto paziente mentre attraversiamo le diverse fasi del panico: paura, terrore, raccapricciante spavento, sembra abbastanza complicato. Ecco perché in questo caso mi rivolgerei all’eroe più paziente del panorama dei supereroi: Capitan America. Solo uno che stato cinquant’anni sotto ghiaccio senza fare un fiato e possiede uno scudo indistruttibile dietro cui nascondersi può superare questa esperienza.
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