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Ad ogni stagione il suo matrimonio


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Fare della facile ironia sul matrimonio sarebbe scontato, se non si è protagonisti comunque si è ospiti almeno una volta nella vita, alcuni riescono ad essere protagonisti anche svariate volte, ma quello è un altro discorso.

Dicevo, il matrimonio è un momento complicato della vita sia degli sposi che degli invitati, e proprio perché è un momento, la sua prima caratteristica è che è inquadrato in un arco temporale preciso, che va dall’ingresso in chiesa alla partenza in macchina per lidi lontani (se si ha fortuna), oppure semplicemente allo smistamento delle bomboniere.

La scelta della data è il primo passo verso quel vorticoso circo che trascina tutti, oltre ai futuri coniugi, ma anche pareti e amici, verso quel giorno che, nel bene o nel male, si ricorderanno tutti, quindi non è una cosa da sottovalutare. Ho quindi analizzato le quattro stagioni per individuare i pro e i contro e dare a chi fosse ancora in dubbio qualche altro motivo di riflessione.

 Primavera

La data quasi più scontata. Gioiosa perché la natura si risveglia, le giornate si allungano, fiori, colori, voglia di riprodursi, sono alla base delle sensazioni che abbiniamo alla Primavera. Ma anche una stagione apparentemente così perfetta per iniziare una nuova vita ha dei limiti. Primo fra tutte il tempo: non è vero che è sempre bello. A seconda degli anni, si possono beccare giornate freddissime e grigie peggio che a novembre, quindi da un lato si ha la tentazione di organizzare qualcosa all’aperto, magari l’aperitivo, dall’altra il terrore che un acquazzone improvviso mandi tutto in vacca. Quindi si cercano posti con lo spazio fuori e poi si ha paura di usarli, oppure si architettano improbabili piani con tempistiche che cambiano a seconda delle indicazioni del meteo, seguito minuto per minuto a partire da quindici giorni prima. Superate le ansie del tempo si profila il problema allergie. Le graminacee prolificano allegre in quel periodo dell’anno e quindi se si è allergici o saremo immortalati nelle foto con il naso rosso come le renne di Babbo Natale, o ci si imbottisce di antistaminici, in modo da essere talmente intontiti da non ricordare neanche il motivo per cui abbiamo messo le scarpe nuove.

Estate

Un tempo sposarsi d’estate era una garanzia per le feste all’aperto, adesso l’estate è peggio della primavera, altro che non esiste più la mezza stagione. Però è un dato di fatto che deve far caldo per definizione, quindi quelli che si sposano d’estate, se da un lato si organizzano meglio il viaggio di nozze, che abbinano alle ferie, dall’altro rovinano la vita a tutti, alle donne che devono decidere se mettere le calze o fottersene del cerimoniale ma soprattutto agli uomini, che si devono mettere la giacca e la cravatta per forza con 35 gradi e umidità 99%. Non mi è chiaro come mai anche lo sposo acconsenta a questa scelta estiva, visto che è un uomo come gli altri e gli tocca la giacca e la cravatta pure a lui, ma credo sia un problema di ottundimento da stress prematrimoniale, ovvero non crede al fatto di essersi fatto incastrare quindi non pensa sia reale che si stia sposando in estate. Vantaggi innegabili però sono il colorito, in questa stagione si è quasi sempre abbronzati, quindi le foto vengono meglio, e la possibilità di sposarsi sulla spiaggia che, a meno di un tifone, è sempre una cosa figa.

Autunno

L’autunno secondo me ha un sacco di pregi, primo fra tutti che, se hai fortuna, puoi ancora avere una pallida abbronzatura che ti aiuterà nelle foto, poi le giornate sono ancora accettabilmente lunghe e il tempo tendenzialmente mite. Ha i pregi della primavera non avendo il problema delle graminacee e sostituendo i colori squillanti con quelli tenui e caldi, permette un abbigliamento da mezza stagione e rende possibile anche qualche azzardo come scollature e braccia scoperte. Solo che non devi scegliere il mare, perché puoi capitare in una bufera di vento come niente, meglio la città o la campagna, dove i prodotti di stagione, castagne, funghi, zucche, regalano un aspetto caratteristico al matrimonio. Però, pure qui, non bisogna esagerare, proprio perché si potrebbe essere trascinati dall’aspetto bucolico il confine con la sagra è labilissimo.

Inverno

Come diceva mia madre, non ci si dovrebbe sposare in inverno “perché si mettono in difficoltà gli ospiti che non hanno la pelliccia”. Questa frase purtroppo non funziona più come deterrente da quando le pellicce sono andate fuori moda, ma rende comunque l’idea che può essere considerato tra i mesi più inospitali per le nuove unioni, a meno che non si sia particolarmente calorosi, quindi si sia terrorizzati dal dover portare una giacca con temperature al di sopra dei 15 gradi. Un matrimonio in inverno va bene se ci piacciono le ambientazioni serali, tanto fa notte alle quattro di pomeriggio, e se vogliamo stare tranquilli sulle condizioni meteorologiche, farà freddo sicuro e il tempo non potrà che migliorare, a meno che non si scelga come data quella di qualche nevicata straordinaria, ma là ci vuole la divinazione, non i portali sul meteo. Pregio è sempre la vicinanza alle vacanze natalizie, che permette di programmare viaggi esotici che faranno impallidire tutti gli ospiti, e sempre sul tema dell’impallidire purtroppo l’inverno è la stagione peggiore per i servizi fotografici. Il colorito è infatti verdognolo e di solito, vicino al bianco candido del vestito della sposa che fa il giro dei tavoli e ti si piazza accanto diventa ancora più evidente.

Ma alla fine non è importante che stagione sarà, perché tre cose ci rimarranno quando si saranno spazzolati tutti i confetti: le fedi, le foto e i regali. Questi ultimi talmente importanti che lo diceva pure la buonanima di Vittorio De Sica: “Meglio rompere una promessa di matrimonio che un servizio di piatti dopo sposati.” ( e i piatti lo sappiamo tutti che sono al primo posto nelle liste di nozze).

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