Tutto il movimento del cosmo dovrebbe, almeno un giorno l’anno, orientarsi esclusivamente alla nostra felicità e alla nostra soddisfazione personale. In questo giorno dobbiamo pretendere, oltre che l’attenzione di tutti quelli che hanno una vaga idea della nostra esistenza, anche amore incondizionato e doni disinteressati.
Come avrete capito, sto parlando del giorno del nostro compleanno, ovvero quando abbiamo abbandonato quel comodo rifugio dell’utero materno procurando un non trascurabile disagio fisico a nostra madre e forse uno altrettanto grave, ma di natura psicologica, a nostro padre.
Eppure questo giorno fondamentale non è scontato che sia così perfetto come meriteremmo, a volte accade che ci siano intoppi di varia natura a condizionarlo, prima fra tutti la data, perché non è vero che un giorno vale l’altro per nascere.
Se si nasce nelle feste comandate come a Natale o alla Befana, si riceve sempre il “regalo cumulativo”, ovvero parenti e amici colgono l’occasione per risparmiarsi due fatiche e, con la scusa della festività concomitante, fanno un regalo solo che si confonde con quelli che ricevono gli altri dandoci la sensazione di non poter festeggiare mai il compleanno. Se si nasce a Capodanno invece, il regalo è più facile beccarlo, ma è sempre difficile festeggiare, perché tanto si sarà confusi con i festeggiamenti di fine e inizio anno.
Se il compleanno coincide con San Valentino raramente si potrà avere una vita sentimentale equilibrata, perché quando si vuole festeggiare e si è single tutti gli altri amici impegnati avranno da fare, se si è invece accoppiati si beccherà il “regalo cumulativo” dal compagno/a, come capita a quelli nati a Natale, mentre gli amici, anche in questa occasione, non vorranno passare con voi la serata, da bravi egoisti. Sempre a Febbraio si rischia qualche volta di nascere il giorno di Carnevale, ma è un evento raro, mentre aprire gli occhi sul mondo il 29 febbraio ci costringe a pensare che il tempo si possa fermare per quattro anni di fila e ci dà anche un’aria da menagrami, visto che di solito il bisestile viene considerato un anno sfigato.
Marzo è un mese difficile, perché se da un lato le giornate si allungano e sembra di poter vedere una puntina di Primavera, dall’altro il tempo ci mette un attimo a cambiare. Quel simpatico aggettivo di “pazzerello” diventa abbastanza irritante quando ci si fradicia sotto un temporale che ci becca all’improvviso magari al centro di una piazza senza ripari mentre stiamo andando alla nostra festa o a quella di qualcun altro. Così la voglia di organizzare viene condizionata dalla pigrizia contro le ostilità del tempo.
Aprile è segnato dalla Pasqua, che porta cioccolato, ma anche il 25 aprile. Quindi anche qui feste importanti che ci impediscono di organizzare i “Nostri” festeggiamenti, a meno che non ci si incastri in scampagnate a base di barbecue e non ci piacciano le decorazioni coi pulcini e con le uova.
A Giugno iniziamo a ragionare, sia per le temperature che permettono aperitivi all’aperto, che per la lunghezza delle giornate, che permette scampagnate nelle case al mare. Ma questa è una visione che va bene dai diciotto anni in su, ovvero quando si finisce la scuola, perché l’incubo dei voti di fine anno potrebbe condizionarci per un bel po’ di tempo.
A Luglio la scuola è finita, iniziano le vere vacanze così, per festeggiare, è come giugno ma meglio anche perché ci sono i Saldi e i regali diventano più generosi. Ma se si fanno gli esami universitari la sessione di luglio è sempre la più rognosa.
Quelli che nascono ad Agosto di solito si lamentano che hanno tutti gli amici in vacanza, e soprattutto che i negozi sono chiusi. Io devo dire che per la categoria degli asociali è il mese migliore, perché è quello che permette a questo strano gruppo di persone, che vi assicuro esistono, di giustificare il loro desiderio di sfuggire all’affetto e all’attenzione degli amici.
A Settembre ricomincia la scuola, ma anche il lavoro, quindi se da un lato permette di rivedere tutti quelli persi di vista durante l’estate e di fare belle foto della serata perché si è ancora abbronzati, dall’altro l’ombra della malinconia incombe sempre un po’.
Ottobre è come luglio ma in versione autunnale e senza esami universitari, un mese dove le temperature sono ancora buone, ci sono un sacco di prodotti tipici che permettono la convivialità (castagne, vino novello, ecc…) e si ha voglia di festeggiare prima che arrivi il freddo e l’inverno.
Novembre è purtroppo condizionato dalla sua apertura, il giorno dei morti diciamo che non aiuta l’allegria, e dal fatto che il freddo non può più essere evitato. Ma i nati in questo mese sono quasi sempre degli inguaribili ottimisti perché vedono già lo spettro del Natale nelle decorazioni messe fuori prima del tempo e ringraziano di non essere nati a Dicembre, altrimenti non avrebbero beccato neanche il regalo.
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