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La semplicità dell’amore, Les amoureux di Emile Friant


Emile Friant, - Les amoureux - (1888)

Emile Friant, nella seconda metà dell’Ottocento, ci presenta un’immagine semplice che racchiude insieme la scena di genere, il ritratto ed il paesaggio. La pausa della passeggiata di due giovani che si fermano su un ponticello, davanti ad un ruscello tranquillo e incurante dei loro discorsi.

La bellezza della composizione è nella sua simmetria, i personaggi sono costruiti su una diagonale che parte dall’angolo sinistro e taglia a metà il quadro dividendolo in due con morbidezza, il paesaggio e la coppia, a sua volta costruita sulle braccia piegate e nella stessa posizione come fossero due specchi in un triangolo la cui base è la linea invisibile degli sguardi che si incontrano.

E proprio gli sguardi sono i veri protagonisti dell’azione, perché sono loro che producono un dialogo muto e dolcemente intenso.

Ecco un’altra faccia dell’amore, quella che vive nel quotidiano fatto da un dialogo che diventa un’intima conversazione senza tempo tra sentimenti, in cui si cerca l’altro e ci si riscopre nell’altro.

Così il quadro rappresenta la serenità che nasce dalla sicurezza di volersi cercare, di volersi trovare, base del vero dialogo dell’amore, in cui le bocche sono chiuse perché ognuno sente l’altro senza bisogno di parole, in una sorta di compensazione che diventa trovare quello che ci manca nell’altro e prenderselo, o quello che si ha in più e cederlo.

L’amore è una cosa semplice, è una passeggiata su un ponticello, è trovare qualcuno che desidera fare quella passeggiata con te e non si chiede quanto durerà quella passeggiata, perché il tempo non ha valore, ha valore solo quella sensazione di aver trovato il proprio posto, che non è in un luogo, ma è accanto ad una persona.

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