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L’ufficio è un luogo pericoloso


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L’ufficio è un posto pericoloso, non avete mai notato quanto sia facile trovare un’arma per compiere un atto efferato, anche se liberatorio? Con un po’ di concentrazione, infatti, anche solo guardando la propria scrivania, è pieno di possibili armi del delitto.

Partiamo dal banalissimo tagliacarte, avete mai notato che ce n’è sempre uno sulla scrivania di un direttore o comunque di un superiore o su quella del collega più odiato? In pratica un coltello dalla punta affilatissima, la lama sottile, buttato sempre su un mucchio di carte proprio a portata di mano di chi sta seduto dall’altra parte della scrivania. La lama di solito è anche posta in modo da sbrilluccicare mentre con il suo richiamo di sirena invita ad usarla non più per aprire buste, ma per porre rimedio ad una serie infinita di ingiustizie.

I laccetti per i badge, perfetti per un’impiccagione tramite chiusura nella porta del bagno, sono corti ma non troppo e resistentissimi, permettono di soffocare nel giro di pochi minuti e stringono talmente bene che non si sentiranno nemmeno i lamenti del soggetto intrappolato nella presa.

Sempre in bagno, una volta aperto il rubinetto, si può procedere all’annegamento nel lavello debitamente otturato, sanno tutti che bastano pochi centimetri d’acqua per risolvere una fila per asciugarsi le mani.

La pinza per documenti, mette insieme la praticità del laccetto e l’efficacia del tagliacarte, basta chiuderla sulla gola e non solo soffoca, ma taglia anche.

Le matite, già utilmente citate nel film Nikita, debitamente temperate e infilate con rapidità in un occhio pongono fine ad ogni sguardo di rimprovero o disapprovazione.

Il caffè della macchinetta, da solo può funzionare già di suo se è preso in quantità incontrollate: una bella crisi cardiaca è dietro l’angolo se ai quindici caffè si aggiunge anche qualche attacco di ira lavorativa. Ma se proprio si vuole andare sul sicuro basta aggiungere il detersivo per pulire il bagno che è, appunto, nel ripiano sotto il bagno, e non preoccupatevi del sapore, di per sé il caffè dell’ufficio sembra sciacquatura per i piatti, quindi chi lo beve non capirà la differenza.

L’acqua del distributore invece può essere versata in modo da creare piccole trappole scivolose che diventano fonte di cadute strepitose e mortali.

Le forbici sono scontate, come i taglierini, richiedono però mano ferma, perché soprattutto i taglierini per la carta si spezzano con un niente e poi diventa difficile finire il lavoro con lo stecchetto di plastica che conteneva la lama.

Se si ha la fortuna di avere un ufficio ai piani alti anche le finestre sono una soluzione, basta una spinta ben calibrata e ci sarà un cambiamento d’aria repentino oltre che sicuramente gradevole.

La fotocopiatrice, apparentemente tra gli attrezzi più innocui, in realtà regala una certa soddisfazione, perché se debitamente posizionata può investire una persona di passaggio, può caderle addosso e, con un po’ di dimestichezza, anche dare una scossa mortale o mangiare qualche mano che carica la carta o cambia il toner.

Anche i faldoni posizionati con strategia negli scaffali possono crollare addosso ad un bersaglio, mentre uno sportello di un armadio aperto al momento giusto sarà un ostacolo insormontabile per teste vuote che non guardano dove vanno.

Sia la tastiera del computer che la cornetta del telefono sono oggetti contundenti che, soprattutto se wireless,  raggiungono agevolmente facce e nuche anche da posizione seduta.

Infine ricordo la quantità infinita di cavi: dei fax, del pc, dei telefoni, di rete, delle lampade, che possono essere arrotolati e srotolati  per immobilizzare mani e piedi, oltre che per chiudere definitivamente bocche che hanno tolto già troppo ossigeno al mondo.


N.B. Il testo è a carattere umoristico e frutto di fantasia e vuole assolutamente non ispirare o incitare alcun tipo di reato.

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